sabato 19 maggio 2012

(senza parole)

Calabria Felix. J.Keats.Una cosa bella è una gioia per sempre.



Io, laureato bene in matematica, ho capito pienamente le affinità soltanto con gli studenti di terza media delle classi di Emma. L'università, con il suo purismo, schizofrenico, almeno dal punto di vista didattico, evita di fornire un collegamento fra realtà e teoria, utile per costruire un'immagine e collegarci a quanto già conosciamo.
La grata e la sua ombra in generale non sono simili nel senso della geometria, ma si somigliano: sono affini. Che cosa si mantiene?, che cosa non si mantiene?
E i ragazzi: zompettavano con il sedere sulla sedia.
... Nelle Esposizioni di Matematica di Emma osserviamo moltissimi cartelloni che illustrano argomenti interessanti, disegnati e presentati da studenti fra i 12 e i 14 anni.
Che cosa hanno curato maggiormente? - Nel titolo assume rilievo ogni lettera, usando il rosso, l'arancio e il giallo,..., I bimbi spostano le masse, curano la grandezza e lo spessore delle lettere, delle immagini e del messaggio: lo rendono conciso, efficace e convincente, curando l'estetica della grafica e del linguaggio. Provano, verificano, si confrontano e prendono decisioni per affermare la loro idea di bellezza. Ciascuno vuole ritrovare se stesso mentre illustra il suo argomento; non vuole subirlo, anzi gradualmente se ne appropria e almeno in parte diviene una sua creazione
Quel distacco, di cui all'inizio, esistente spesso fra gli studenti e la scuola, e ancora di più, con la matematica, lo ritroviamo dentro e fuori l'università, fra studenti, insegnanti e praticamente in ogni persona.

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